Con “Valutazione cognitiva” si intende quel processo diagnostico che viene eseguito allo scopo di indagare il funzionamento cognitivo del paziente e fornire una descrizione dettagliata delle sue abilità cognitive individuando punti di forza e difficoltà.
Le abilità cognitive includono tutti i processi coinvolti nell’interazione dell’individuo con la realtà, quali ad esempio la percezione, l’attenzione, la memoria, la presa di decisione, le funzioni esecutive (che monitorano funzioni base come quelle motorie e linguistiche) le quali richiedono la registrazione, il mantenimento, il recupero e la manipolazione delle informazioni al fine di utilizzarle in qualsiasi tipo di compito, dal più semplice, come ad esempio rispondere al telefono, al più complesso. Un’alterazione neurologica dovuta a trauma, deterioramento , malattia o disordine dello sviluppo neuro-psichico, può causare disfunzioni a carico di una o più abilità cognitive ed è obiettivo della valutazione cognitiva individuare l’eventuale presenza di tali disfunzioni.
Come funziona la valutazione cognitiva?
Questo tipo di valutazione viene in genere richiesto quando il soggetto stesso o i suoi familiari notano delle difficoltà nelle aree sopra citate. Rivolgendosi a un professionista, questi si impegnerà in un primo momento a raccogliere le informazioni anamnestiche del paziente, per inserirle in un quadro psicologico e cognitivo più generale.
Dopodiché, attraverso un primo screening, verranno analizzate le capacità cognitive generali della persona, per individuare in quali aree il paziente mostra difficoltà e in quali no. In presenza di deficit di natura neuro-cognitiva possono essere eseguiti dei test specifici, diversi a seconda delle aree da indagare, dell’età del paziente, e del tipo di disturbo sospettato (ad esempio malattia neurodegenerativa o disturbo dello sviluppo neuro-psichico). che aiutano a fornire un’immagine dell funzionamento cognitivo del paziente la quale, unita alle informazioni raccolte in fase anamnestica, possono condurre eventualmente ad una diagnosi.
I test valutano le funzioni cognitive sia qualitativamente che quantitativamente, confrontando statisticamente i risultati ottenuti con un campione di popolazione corrispondente a quello di appartenenza del soggetto. Qualora la valutazione cognitiva dovesse evidenziare l’effettiva presenza di deficit delle abilità cognitive sarà opportuno iniziare un percorso riabilitativo al fine di esercitare le aree in cui si mostrano maggiori difficoltà e imparare a sfruttare al meglio le aree di forza.